Le proposte culturali della Val di Chiana hanno trovato nel teatro uno straordinario strumento espressivo, in grado di valorizzare la storia, la cultura e la tradizione dell’intera area.
Se avete in programma un periodo di relax presso le Terme di Chianciano, a poca distanza da Montepulciano, questa è l’occasione giusta per scoprire il sorprendente rapporto tra territorio senese e arte popolare.
La stagione teatrale di Montepulciano
Montepulciano gode di una grande vitalità dal punto di vista delle attività teatrali. Il centro della stagione teatrale è sicuramente il Teatro Poliziano. Le vicende storiche del teatro sono legate all’attività dell’Accademia degli Intrigati, un’accademia letteraria e teatrale che promosse nella seconda metà del ‘700 la progettazione e la costruzione della struttura. Inizialmente chiamato Teatro Regio, ha mantenuto la peculiare forma a ferro di cavallo, con 72 palchi, divisi in quattro ordini; nel 1910 uno degli ordini fu trasformato in loggione.
La stagione invernale, da dicembre a marzo, presenta da sempre il meglio del teatro italiano. La Fondazione Cantiere Internazionale dell’Arte , che gestisce il Teatro Poliziano, è molto attenta all’equilibrio delle proposte in cartellone: da una parte i grandi classici, con nomi affermati nel panorama nazionale, dall’altra le forme teatrali più innovative, affidate ad attori emergenti e a un linguaggio scenico meno convenzionale.
La Fondazione pone al centro del proprio progetto il dialogo tra artisti conosciuti e giovani talenti. A questo dialogo si ispira il festival Cantiere Internazionale dell’Arte, che si tiene ogni anno nel mese di luglio in varie location della città e propone balletti, concerti sinfonici, performance teatrali e musicali.
In estate c’è anche la grande rappresentazione del Bruscello Poliziano , un evento più popolare, affidato alla Compagnia del Bruscello, e molto significativo nel panorama artistico e culturale di Montepulciano: si può dire che rappresenti uno degli eventi più sentiti, sia dai poliziani che dai numerosi turisti.
Cos’è il Bruscello Poliziano
Il Bruscello Poliziano è una rappresentazione teatrale che tutti gli anni, dal 1939 e durante il mese di agosto, si svolge nel centro storico di Montepulciano, nello splendido scenario del sagrato del Duomo , in Piazza Grande.
Viene curata dalla Compagnia Popolare del Bruscello e mette in scena storie ispirate a fatti realmente accaduti e a leggende del territorio, ai temi epici, al genere cavalleresco, alla letteratura, ai santi. Si raccontano così le gesta di personaggi molto popolari nelle terre della Val di Chiana: Ghino di Tacco, Santa Mustiola, Santa Caterina, Porsenna, Del Pecora e molti altri. Sono storie di briganti, di amori contrastati, tradimenti, gelosie, vendette, vocazioni. Oppure storie legate ai reali di Francia, al ciclo dei Cavalieri della Tavola Rotonda, ai grandi miti medievali, come Tristano e Isotta, alle opere di Dante, Shakespeare, Boccaccio.
Ogni edizione del bruscello è dedicata a un tema e a un personaggio particolare. Il carattere dello spettacolo dipende così dal tema scelto: può essere una rappresentazione epico-drammatica , con un grande pathos narrativo, oppure farsesca. Spesso oscilla tra i due poli, tra intensità emotiva e ilarità. L’argomento può anche riguardare una celebrazione significativa; nel 2018 grande successo ha riscosso il bruscello dedicato ai cinquecento anni del Tempio di San Biagio.
Gli attori, adulti e bambini, i bruscellanti, non sono dei professionisti e recitano utilizzando una metrica di settenari e ottonari, evoluzione della vecchia forma in ottava rima. Anche la musica di accompagnamento si è evoluta; dai motivi tradizionali suonati con la fisarmonica a strutture più complesse eseguite da una orchestra e accompagnate dal canto, legate sempre al passato ma arricchite dalla creatività dei compositori coinvolti.
Le rappresentazioni sono divise in tre atti. Fondamentale il ruolo di due figure, lo Storico e il Cantastorie: il primo introduce l’argomento all’inizio di ogni atto, il secondo presenta le singole scene di cui è composto l’atto.
Il Bruscello Poliziano è una forma di teatro popolare con radici profonde nella tradizione contadina. Da spettacolo itinerante, espressione dei valori di una comunità, si è trasformato in una manifestazione artistica consolidata che, preservando la spontaneità e lo spirito originario, è oggi in grado di attrarre un pubblico internazionale.
La storia del Bruscello Poliziano
La storia del Bruscello Poliziano ha origini molto antiche. Il bruscello, teatro popolare e contadino tipico della Toscana e dell’Italia centrale, proprio nella Val di Chiana e nella val d’orcia ha trovato un grande sviluppo, radicandosi nelle tradizioni locali, per rinnovarsi e arrivare fino ai nostri giorni.
Per molti secoli numerose compagnie itineranti di contadini si sono esibite in spettacoli nelle campagne toscane. Il senso di quelle esibizioni era nel bisogno di celebrare il passaggio dall’inverno alla primavera, attraverso rituali propiziatori che favorissero l’abbondanza dei raccolti e il benessere di una civiltà legata alla terra. È difficile stabilire un periodo preciso per la nascita del bruscello. Probabilmente bisogna risalire ai riti agresti della civiltà etrusca; di sicuro nel Medioevo già era una forma espressiva codificata secondo i rituali e le usanze contadine che scandivano le stagioni.
Il bruscello era l’arboscello, l’arbusto, che la compagnia portava con sé, lungo la strada, come fosse una bandiera; una volta messo in terra, nei poderi e nelle aie, indicava sia l’imminente rappresentazione che il punto di raccolta per gli spettatori. Era anche l’unico elemento scenografico.
Durante il periodo più freddo, a inizio stagione, in concomitanza con il Carnevale, lo spettacolo si teneva all’interno di fienili, grandi stalle, casolari. Le famiglie proprietarie dei poderi che lo ospitavano in genere offrivano la cena ai bruscellanti, grazie anche al contributo dei contadini sopraggiunti dai dintorni; ognuno portava qualcosa, formaggi, salumi, uova, pane, vino. Il bruscello diventava così un momento di condivisione e di festa, che rinsaldava i legami comunitari.
Si può dire che il Bruscello Poliziano , nella sua attuale forma, nasca nel 1939. È l’anno in cui la Compagnia Popolare del Bruscello presenta il primo spettacolo sul sagrato della Cattedrale, un palcoscenico che non verrà più abbandonato. La rappresentazione perde alcune caratteristiche: è meno improvvisata, meno dilettantistica. In compenso, pur mantenendo la spontaneità espressiva degli attori non professionisti, guadagna in termini di scenografia, costumi, musiche, cori, con tanto di regista, direttore artistico e musicale, con un testo scritto per l’occasione.
Il Bruscello Poliziano si trasforma così in una recita corale , in uno spettacolo completo, appuntamento imperdibile per gli abitanti di Montepulciano e grande richiamo estivo per il turismo.
Quand’è il Bruscello Poliziano
Il Bruscello Poliziano ha ormai una sua collocazione temporale ben definita. Si tratta dei giorni a cavallo di Ferragosto. Ogni anno il calendario può variare di uno o due giorni, anche se generalmente le serate della rappresentazione sono sempre 4 o 5, comprendendo ovviamente il 15 di agosto.
Chi ha in programma di visitare la provincia di Siena durante il periodo estivo tenga in considerazione questo evento annuale di Montepulciano, un’ esperienza molto intensa, per il legame che si viene a instaurare tra attori e spettatori e per il fascino di un palcoscenico come il sagrato del Duomo.