Crete senesi: cosa sono e perché vederle

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Si provi a pensare a un’immagine della Toscana: molto probabilmente si penserà alla classica cartolina con il casale, le file di cipressi e le distese dorate di grano. Una cartolina che arriva da questa terra, anzi, da queste argille, capaci di diffondere una luce inconfondibile, un po’ azzurrina, un po’ grigia.

 

La breve distanza da Chianciano e dalle sue Terme è un irresistibile invito a visitare le crete senesi; facile trovare un casale o un agriturismo in cui mangiare o pernottare.

 

Crete senesi: cosa sono

 

 

Le crete senesi sono una grande distesa di argilla, modellata in colline e avvallamenti, nel territorio che si estende a sud-est di Siena, nel cuore della sua provincia, tra il Chianti e la Val d’Orcia. È uno dei paesaggi più suggestivi che si possano ammirare in tutta la regione, sia per il colore inconfondibile, che per le sensazioni che evoca.

 

L’argilla è il sedimento del mare che circa 3 milioni di anni ricopriva l’intera area. Si tratta di un’argilla particolare, bluastra, con sfumature azzurre e violacee; è mista a salgemma e gesso e viene detta mattaione. Si trova anche nei giacimenti salini nei pressi di Volterra.

 

Tutto il paesaggio è molto particolare: il terreno è ondulato in brulle colline, quasi bianche, la vegetazione è costituita da rari pioppi e querce, soltanto negli avvallamenti, dove resiste l’umidità, si sviluppano piccoli boschi oppure si creano modesti invasi che raccolgono l’acqua piovana, detti fontoni.

 

Ben visibili alcuni fenomeni geomorfologici tipici delle zone argillose: i calanchi, solchi profondi sui fianchi delle colline, le biancane, piccoli rilievi a forma di cupola, e le balze, pareti molto ripide, veri precipizi e strapiombi. Tutti questi fenomeni sono il risultato dell’azione erosiva dell’acqua.

 

Le caratteristiche minerali dei terreni argillosi li rendono poco adatti alla maggior parte delle colture. Eppure l’uomo, nel corso dei secoli, con il lavoro e la cura è riuscito a ottenere il massimo dalle zone destinate alla coltivazione: girasoli e soprattutto grano sono le piante che meglio si adattano al terreno e che caratterizzano l’intera campagna.

 

Le crete senesi però sono anche altro, qualcosa in più. Sono il rapporto tra natura selvaggia e attività dell’uomo. Sono un paesaggio inconfondibile, unico in Italia, un set cinematografico naturale nel quale sono stati ambientati diversi film.

 

Strade solitarie, borghi, chiese, castelli, ruderi, mulini, fattorie, campi e grandi spazi: difficile rimanere indifferenti dinanzi a uno spettacolo così suggestivo. Ben lo sanno i fotografi di tutto il mondo e i turisti alla ricerca di orizzonti, silenzi, colori che sembrano sparire per poi colpire all’improvviso, con un cambio di luce e prospettiva.

 

 

Crete senesi: quando visitarle

 

 

Tutto il territorio delle crete senesi è sorprendente: rimane sempre uguale e allo stesso tempo cambia profondamente nel corso dell’anno, seguendo le stagioni. Difficile immaginare come un paesaggio definito lunare e desertico possa offrire diverse facce; soltanto l’esperienza del viaggio può far conoscere questa mutevolezza.

 

Scegliere un determinato periodo dell’anno per una visita diventa una questione di gusti, oltre che di obblighi, ovviamente; non sempre si può scegliere quando viaggiare. Consola però sapere che in ogni stagione le crete sapranno farsi ricordare.

 

L’autunno e l’inverno, periodi più piovosi, offrono panorami dominati dal blu, dal grigio e dal giallo quasi bianco delle giornate luminose. La sensazione di atmosfera rarefatta, meditativa e accogliente è forte. Il verde esplode in primavera, il grano giovane ricopre le colline, prossimo a trasformarsi in oro, il colore dell’estate, del sole.

 

Non c’è un solo colore per la bellezza, non c’è una sola stagione per le crete senesi.

 

 

Crete senesi: consigli e informazioni sull’itinerario da percorrere

 

 

Un itinerario ragionato per scoprire le crete senesi, partendo da Siena, scendendo verso sud e risalendo la strada verso il capoluogo, potrebbe seguire questo percorso:

 

    • Monteroni d’Arbia

 

    • Buoncovento

 

    • San Giovanni d’Asso

 

    • Asciano

 

    • Serre di Rapolano

 

Monteroni d’Arbia è la prima fermata. Il simbolo di questa località è il grande mulino ad acqua risalente al XIV° secolo; manufatto imponente, a lungo è stato il centro produttivo attorno al quale ha ruotato l’economia della zona. Meritano una visita la grancia di Cuna, una delle tipiche fattorie fortificate della zona, e la Tabaccaia, struttura degli anni ’20 per la lavorazione del tabacco, coltura che nel ‘900 ha avuto un grande sviluppo nell’Italia centrale.

 

Buonconvento è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia. Il Museo della Mezzadria, nelle strutture di un antico granaio, offre un viaggio nella cultura agricola dell’area attraverso ricostruzioni, strumenti tipici e documenti d’epoca. Il Museo dell’Arte Sacra della Val d’Arbia raccoglie opere recuperate in chiese e pievi: sculture, dipinti, tessuti, ornamenti.

 

Per chi apprezza le deviazioni e le varianti, ricordiamo che da Buonconvento è facile raggiungere il comune di Montalcino, noto per il leggendario vino.

 

San Giovanni d’Asso si trova nel cuore delle crete senesi, è la città del tartufo bianco. Il castello del ‘300 è una meraviglia architettonica imperdibile. Il castello ospita il Museo del Tartufo, il primo nel suo genere in Italia, un vero centro didattico in cui ripercorrere la storia di questo alimento nella cultura e nella tradizione enogastronomica. Da vedere il Bosco della Ragnaia, uno spazio enigmatico tra natura e cultura, opera dell’artista americano Sheppard Craige.

 

Meritevole anche un’altra variante, partendo questa volta da San Giovanni d’Asso: il piccolo paese di Trequanda sembra uscito dalle favole, piccolissimo, incantevole, con una deliziosa chiesa e un museo della terracotta.

 

Asciano è il principale centro delle crete senesi. Si contraddistingue per il fascino medievale e un patrimonio storico incredibile: chiese, pievi, palazzi, poderi. Tappe obbligate la Chiesa di Sant’Agata e il Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra di Palazzo Corboli, con reperti etruschi e numerosi dipinti dei principali esponenti della scuola senese, come Ambrogio Lorenzetti e Matteo di Giovanni. Bellissimo anche il Museo Cassioli, dedicato alla pittura senese dell’Ottocento.

 

Nei dintorni di Asciano si estende il Deserto di Accona, una zona che per le sue caratteristiche è divenuta il simbolo delle crete senesi.

 

Una deviazione di pochi chilometri consente di arrivare all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, un complesso ecclesiastico unico: è la natura aspra e solitaria del paesaggio a donare all’abbazia un fascino unico. La vista lascia senza fiato.

 

Serre di Rapolano è un piccolo borgo che sorprende per la quantità di opere architettoniche. Da citare almeno la fortezza bizantina, dalle mura maestose, molto importante in quanto posta sulla via di collegamento tra Siena e Arezzo, una posizione strategica che in passato era molto ambita. Curato e interessante è il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio.

 

Completato l’itinerario ad anello e rientrati verso Siena, si può anche decidere di proseguire verso San Gimignano, una delle città più visitate della Toscana. Le crete senesi saranno alle spalle ma, si sa, l’appetito del turista vien visitando.

 

 

Crete senesi in treno a vapore

 

 

Visitare le crete senesi in treno a vapore è esperienza che non si dimentica.

 

Si può attraversare questo affascinante territorio con un mezzo altrettanto affascinante: un treno d’epoca con locomotiva a vapore. L’iniziativa fa parte del progetto Trenonatura, un servizio turistico che utilizza la vecchia linea ferroviaria Asciano – Monte Astico, una tratta locale talmente caratteristica da essere diventata elemento del panorama.

 

Il viaggio dura l’intera giornata e c’è un solo orario di partenza. Si ricorda che Ternonatura è una iniziativa turistica abbinata a particolari eventi, sagre, feste. Il treno effettua una serie di fermate in prossimità dei principali centri della Val d’Orcia, permettendo ai passeggeri di scendere e sfruttare al meglio la sosta muovendosi a piedi, con visite naturalistiche, culturali e con la possibilità di partecipare all’evento speciale del giorno.

 

Un viaggio di altri tempi per un’esperienza senza tempo, tra vapore, rumore di freni, legni che cigolano, stazioni fiabesche.

 

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